Cari amici locandieri,
Immagina i tuoi ospiti avvolti da una brezza salmastra, seduti a un tavolo sotto il cielo tinto di tramonto, con il rumore lieve delle onde che fa da colonna sonora. È questo scenario che rende indimenticabile ogni tuo momento speciale.

Ci sono momenti, alla Taverna Ferretti, in cui mi fermo. Sul serio. Anche se in cucina stanno ancora impiattando, anche se in sala c’è da sistemare i bicchieri, anche se qualcuno in terrazza chiama con lo sguardo il caffè. Mi fermo perché il cielo cambia. Succede tutto in pochi minuti: la luce si abbassa, diventa più calda, il mare comincia a riflettere sfumature che non sai nemmeno come chiamare — qualcosa tra il rame, il miele e la nostalgia. È quello che io chiamo l’ora d’oro. E a Silvi, anche se il sole non scende nel mare, ci regala comunque uno spettacolo che a noi basta e avanza.
Questa luce arriva piano, come fanno le cose buone. Non annuncia nulla, ma quando c’è, si sente. E chi siede in terrazza la guarda arrivare con quel misto di stupore e gratitudine che di solito si riserva solo ai primi baci e ai piatti riusciti. Lo vedo ogni sera d’estate: i clienti smettono di parlare, qualcuno alza il telefono per una foto, altri si godono semplicemente il momento. E io, dal mio angolo, mi dico che sì, ne vale sempre la pena.
A quell’ora, anche il cibo cambia. Non nei sapori — quelli sono sempre quelli, semplici e sinceri — ma nel modo in cui li vivi. Un’alice marinata, servita con olio buono e pane abbrustolito, ha un altro sapore se la mangi con la luce del tramonto sulla faccia. Un calice di Trebbiano fresco, magari accompagnato da un tagliolino alle vongole appena tirato, diventa quasi un brindisi alla vita. E se arriva una frittura — leggera, croccante, come deve essere — beh, lì partono i ricordi: le estati da bambini, i nonni che friggevano con la porta aperta, il profumo dell’Adriatico anche nei vicoli del paese.

Quella che chiamiamo terrazza, poi, non è mica solo un posto dove si mangia all’aperto. È il nostro salotto sospeso. Da lì vedi Silvi Marina, i tetti che si accendono, la linea del mare che cambia colore ogni quarto d’ora. E se ti siedi al tavolo giusto, quello nell’angolo in fondo, puoi anche sentire il canto dei grilli e la voce di qualcuno che gioca a carte al circolo, poco più su. È un panorama, certo, ma è anche un suono, un odore, un ritmo. È Silvi Paese, dal tramonto in poi.
Ecco perché, se qualcuno mi chiede qual è il momento migliore per venire a cena qui da noi, non ho dubbi. Non gli dico “prenota per le otto” o “vieni nel weekend”. Gli dico: “Vieni quando la luce cambia”. Che poi è anche il momento in cui cambia tutto il resto. Si cena più lentamente, si parla con calma, si assapora davvero. Senza fretta, senza filtri. Solo una tavola, un piatto cucinato bene, un panorama che ti guarda negli occhi.
L’estate alla Taverna Ferretti comincia così, ma la verità è che ogni sera — se arrivi all’ora giusta — è un piccolo inizio. E ogni inizio, si sa, merita un brindisi.

E se stai pensando a cosa potresti trovare nel piatto, beh, dipende dalla giornata… ma potremmo cucinarti:
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un’alice marinata che profuma di limone e di mare calmo
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una frittura mista croccante con gamberi, calamari e qualche sorpresa di stagione
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un tagliolino alle vongole fatto in casa, da finire rigorosamente col pane
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un piatto di seppie ripiene, come le faceva mia nonna ma con un tocco di oggi
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una parmigiana di melanzane di campagna, morbida e gratinata al punto giusto
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o magari solo un pezzetto di formaggio con miele di rovo e il bicchiere giusto accanto

Ogni sera è diversa. Ogni tavolo ha la sua storia. Ma l’ora d’oro è sempre la stessa.
📞 Prenota adesso il tuo tavolo in terrazza, e vieni a goderti Silvi dal tramonto in poi. Il resto… lo cuciniamo noi.
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